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Consigli a me stessa

Consigli a me stessa

Torno a condividere consigli scritti e disegnati dedicati a me stessa, spero possano tornare utili anche per te come spunti di riflessione… SCOPRI I TUOI COLORI INTERIORI Assumere consapevolezza di sé. Scoprire le proprie caratteristiche. Capire la propria motivazione interiore.Conoscersi è passo necessario a prendersi 

Consigli a me stessa

Consigli a me stessa

Oggi ti condivido alcuni consigli a me stessa, scritti e disegnati dalla psicologa dentro di me..     LASCIATI FIORIRE: sii come un fiore a primavera. Ascolta la forza delle tue radici e sboccia al momento più giusto per te.           

Parola dell’anno

Parola dell’anno

Avrai letto molto sul concetto di parola dell’anno.

Una parola può diventare impulso concentrato di senso per quello che senti necessario per la tua persona o la tua attività.

Per me quest’anno la parola è arrivata d’improvviso, terminata di scrivere l’ultima favolettera spedita giovedì scorso.

Come tante altre ispirazioni è stata improvvisa e concentrata, poi poco per volta si è aperta a più ampia comprensione.

Spazio.

La parola di cui ho bisogno è spazio.

No, non voglio andare sulla Luna. Ho bisogno di spazio interiore ed esterno ma molto terrestre.

Spazio per respirare. Spazio libero davanti al mio viso. Soffro tantissimo dover indossare la mascherina in questa indifferenziata maniera totale, molti mal di testa. Spero di tornare a poter respirare liberamente nel mondo al più presto. Con tutto quello che questa libertà ritrovata andrebbe a significare.

Come vedi il primo spazio è proprio un bisogno primario fisiologico.

Ho bisogno anche di un nuovo spazio abitativo e lo sto attendendo mentre chi deve lo costruisce, impiegando un tempo notevolmente più lungo del previsto, per tutti i motivi che si possono immaginare accresciuti inoltre dalla pandemia.

Ho bisogno anche di quello che una mia amica molto cara mi ha spiegato essere lo spazio sacro. Uno spazio per creare. Uno spazio proprio e dedicato. Il bisogno precedente si lega a questo indissolubilmente. Per cui anche di questo spazio resto in attesa. A volte con più fiducia, altre con impazienza.

Spazio per le parole. Spazio scrittorio. Uno spazio da dare alle parole che scrivo. Organizzandole in un post, una favolettera o un libro, dedicendo cosa mettere dove. Uno spazio organizzato, perché in una buona organizzazione ci si dà tempo per tutto, senza ansia, senza esagerare con i vuoti o con i pieni, in equilibrio.

Ecco perché la parola spazio è quella giusta per me quest’anno. Racchiude molti significati.

Infine, per restare in tema, un ringraziamento a questo spazio virtuale perché mi accoglie quando lo spazio reale non riesce a farlo.

 

 

Significato della fiaba I vestiti nuovi dell’imperatore

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Come inventare una fiaba –  terza parte

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Come inventare una fiaba – seconda parte

Come inventare una fiaba – seconda parte

Un’altra tecnica che risponde alla questione come inventare una fiaba è procedere rispondendo a delle domande.

Sentiero delle domande per una storia

Questa modalità può aiutare e far sentire protetto dal sentiero segnato dalla domande alcuni, mentre potrebbe risultare troppo vincolante per altri.

Il bello del “Sentiero delle domande per una storia” è che possiamo imboccarlo e poi abbandonarlo quando più ci piace, per poi eventualmente ripercorrerlo, il tutto con estrema libertà.

Il soggetto

Si inizia dal soggetto. Ecco le domande:

Di chi o cosa hai voglia di raccontare in questo momento?

Vuoi parlare di persone, di animali o di oggetti da rendere eventualmente animati?”

Fatta la prima scelta si procede specificando le caratteristiche del soggetto scelto. Se abbiamo deciso di parlare di persone, si tratta di un personaggio specifico (ad es. superman o il proprio nonno) oppure di una figura aspecifica ( ad es. un cavaliere o un bambino).  Lo stesso percorso si può fare se scegliamo un animale o un oggetto.

Successivamente, se per noi è importante possiamo definire alcune caratteristiche fondamentali del soggetto o dei soggetti scelti.

Cosa succede oggi?

Dopodiché, la domanda è

Cosa succede oggi a questa persona, animale, oggetto?”.

Sarà una giornata bella o brutta per il protagonista o i protagonisti scelti? Sarà un giorno di festa oppure un giorno normale? Nel secondo caso, cosa fa di solito durante la sua giornata?.

Naturalmente il livello di approfondimento, gli aspetti che si possono prendere in considerazione sono infiniti, questi piccoli passi possono accompagnare per fare un passo d’inizio. Volendo aiutarsi ad un livello più avanzato, come non considerare le carte di Propp[1].

Queste domande molto semplici, aiutano ad iniziare a raccontare. Possono essere usate da bambini ed adulti. Si può partire da una storia molto semplice oppure elaborare un intreccio particolarmente complesso. Questo non si può prevedere prima di iniziare il proprio viaggio narrativo.

Un piccolo esempio

Ad esempio, se mi domandassero ora, di cosa vorrei parlare, risponderei che

mi piacerebbe descrivere un bel paesino innevato, no un attimo se assaggio la neve che è così invitante scopro che è dolce, un momento? In un attimo sono nel paese dello zucchero! Cosa succede oggi qui? Apparentemente proprio niente, tutti sembrano riposare tranquilli nelle loro case, a me non resta che passeggiare e curiosare, ovviamente assaggiando la neve di tanto in tanto!

Questo esempio può essermi saltato in mente perché sono una golosona, chissà!

 

Qui trovi la prima puntata dei suggerimenti per inventare una fiaba, la prossima settimana ti dò appuntamento per la terza parte. A lunedì prossimo!

 

[1]
Morfologia della fiaba di Vladimir Propp 1928

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Dipingere un mandala

Dipingere un mandala

Oggi ti racconto perché a un certo punto della mia vita ho deciso di dipingere un mandala, poi un altro e poi un altro ancora, ancora un altro e non mi sono ancora fermata.

COS’È UN MANDALA

Mandala è un termine sanscrito che sta ad indicare un cerchio, o un disco, riferito probabilmente al sole o alla luna.

Come ogni parola molto antica i suoi significati vengono interpretati in maniere differenti, quello che preferisco è che il mandala sarebbe quel che “raccoglie l’essenza”.

Si tratta quindi di cerchi, oggetti artistici o sacri, dipinti o composti con oggetti come fiori, pietre o sabbie colorate.

QUANDO E PERCHÉ HO INIZIATO A DIPINGERE MANDALA

Alcuni hanno fa ho visto grazie ai social network che ci connettono a tutto il mondo i lavori di un’artista brasiliana e me ne sono innamorata. Me ne sono innamorata come quando da bambina vedi e desideri qualcosa al punto che quella cosa ti canta dentro e ti fa gridare con prepotente entusiasmo che “DEVI” assolutamente farlo/averlo anche tu. Il devi “MUST” non il devi “should”.

Dovevo” dipingere quei mandala perché erano, e sono, per me la rappresentazione della gioia. Se dovessi rappresentare quegli attimi di vita di pura felicità, un ottimo modo sono quei mandala colorati.

Così mi sono messa all’opera. Prima ho preso dei pennarelli. I pennelli e i colori per dipingere non me li sono concessi immediatamente perché sono molto oculata e anche abbastanza restrittiva verso me stessa, al tempo almeno lo ero davvero di più, poi anche grazie ai mandala ho imparato a concedermi più spazio e attrezzature.

Ho impiegato un po’ per ottenere un risultato che mi desse soddisfazione, ma è stato un bel viaggio.

IL BENESSERE E L’EQUILIBRIO

Posso portarti personale testimonianza di un fatto che appare tanto semplice quanto complesso: dipingere mandala mi donava nel tempo sempre più equilibrio interiore.

Dipingere mandala mi regala pace.

Questo dipingere cerchi concentrici colorati decorati con motivi che si ripetono ha veramente a che fare con uno stato di benessere.

Il mandala è un archetipo molto importante. E’ l’archetipo dell’ordine interiore[…]
Esprime il fatto che esiste un centro e una periferia, e cerca di abbracciare il tutto.
E’ il simbolo della totalità. […]
Il mandala compare spontaneamente come archetipo compensatorio, portando ordine, mostrando la possibilità dell’ordine.[..]
Si potrebbe ben dire che è l’archetipo più importante

Carl Gustav Jung

COME PROCEDO

I miei mandala procedono così: utilizzo dei cerchi di legno, un compasso e colori acrilici. Il compasso mi serve per tracciare i cerchi concentrici sul disco di legno.

Dopo di che inizio a dipingere ogni cerchio del mio mandala. Inizialmente appare come un variopinto tiro a segno!

Successivamente decoro ogni cerchio con motivi che si ripetono.

STILE MEDITAZIONE

Credo che quello che conferisce alla pittura di un mandala il potere di donarmi pace ed equilibrio interiori sia che mi porta in uno stato del tutto simile a quello della meditazione, regalandomi inoltre un oggetto bello frutto del fare creativo che come ogni prodotto creativo ci dà profonda soddisfazione.

Procedere nella pittura decorativa del mandala pone in uno stato di concentrazione rilassata del tutto simile alla meditazione. In questo caso uno “stato meditativo” guidato dall’azione, che quindi rischia minore distrazione se non si è abituati a lunghi stati di meditazione.

STUPORE

È davvero stupefacente come questa attività abbia un effetto così profondamente benefico sulla psiche.

Ti ho convinta? Spero di sì e che proverai questa attività bellissima e davvero utile.

 

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Come tuo figlio/a può aiutarti a realizzare i tuoi sogni.

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Questo post è un dono. Fattomi da Claudia Brunetti che con L’arte di fiorire ha un’attenzione profonda alla realizzazione dei sogni e alla creatività. “Tutti i bambini sono degli artisti nati, il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi” Pablo Picasso Nella mia guida